Che poi non è che si parli così tanto di zombi. Ogni tanto si va avanti con questo racconto a puntate e poco più. Si discuterà pure d'altro. Non so cosa, ma altro. Zebre mannare, ad esempio. Pomodori assassini, forse (sì, i nemici di George Clooney). Robe di questo genere, insomma. Slender Man. Qualche creepypasta qua e là. Un po' di spazio verrà sicuramente concesso al poliedrico autore Joseph Carrà, altro a dei disegnini simpatici. Poi chissà. Si vedrà. Quello che certamente non troverete all'interno di questo blog saranno le inserzioni pubblicitarie con AdSense e altri lettori.

giovedì 18 maggio 2017

"Giovedì Zombi" - Il cimitero degli zombi



3000 a. C. , Ieracompoli, Egitto.

Nel 1892 uno scavo britannico rinvenne una tomba non meglio definita. Non furono trovati indizi che rivelassero l’identità del defunto né il suo ruolo nella società. Il corpo fu trovato fuori dalla cripta aperta, rannicchiato in un angolo e solo parzialmente decomposto. Tutte le superfici interne della tomba erano segnate da migliaia di graffi, come se il cadavere avesse tentato di aprirsi un varco con le unghie. Dalle analisi degli esperti risultava che i graffi erano stati provocati nell’arco di molti anni! Il cadavere stesso presentava numerosi segni di morsi sul radio. Le impronte lasciate dai denti corrispondevano a quelle di un essere umano. L’autopsia completa rivelò che il cervello, essiccato e parzialmente decomposto, non solo combaciava con quelli infetti dal solanum* (il lobo frontale si era dissolto completamente), ma conteneva anche tracce del virus stesso. Attualmente infuria il dibattito sulla possibilità che sia stato proprio questo episodio a spingere gli specialisti dell’antico Egitto a rimuovere il cervello dalle mummie prima della sepoltura.

Questo aneddoto, tratto dagli Attacchi Documentati del Manuale per sopravvivere agli zombi di Max Brooks e che è stato riproposto anche nella versione a fumetti degli Attacchi Documentati illustrata da un ottimo Ibraim Roberson (noto per alcune saghe degli X-Men) è pura fantasia.

Pura fantasia?
Chissà…

… Nel 2010 alcuni archeologi alle prese con delle antiche rovine romane hanno scoperto una misteriosa bara di piombo dal peso si quasi 1000 libbre (oltre 450 kilogrammi). Non solo la lastra di metallo è estremamente pesante, ma è anche ripiegata sul cadavere avvolgendolo come una sorta di “burrito”.

A sinistra l'immagine della bara romana, a destra un burrito leggermente sgranato.

Secondo alcuni esperti quella appena descritta potrebbe essere la bara di una figura autorevole del III secolo d. C. alla quale, proprio in virtù del suo rango, è stato concesso l’onore di una sepoltura in lamiera. Altri ancora  ritengono invece che quella bara non sia un omaggio, ma un ostacolo volto a impedire all’uomo morto di uscire dalla sua tomba.

L’amministratore delegato del progetto, Jeffrey Becker, fa comunque notare quanto poco si sappia sulla scoperta:

“Tutto quello che possiamo dire finora è che l’involucro di piombo contiene uno scheletro umano - o almeno una parte di esso - in quanto è chiaramente visibile una porzione di scheletro dall’apertura del sarcofago”.

Interessante notare come i Romani non erano soliti seppellire i defunti nelle bare, e quando lo facevano si trattava comunque di casse di legno. Senza una struttura adatta a contenerne la salma, un morto vivente tuttavia non avrebbe avuto problemi a scavare la terra sotto la quale era stato sepolto.

D’altronde anche i mostri ce l’avranno una tomba, o no?

Tre anni fa l’archeologo Nikolai Ovcharov, a Perperikon, un antico sito nel sud della Bulgaria, scoprì una tomba in cui giaceva uno scheletro con un palo conficcato nel petto. Si tratta di un rituale medioevale per evitare che il cadavere tornasse a succhiare il sangue dei vivi. Lo scheletro, risalente al XIII secolo, appartiene a un uomo di circa 40 anni. La gamba destra del cadavere era stata amputata sotto il ginocchio e collocata di fianco al cadavere. Il paletto conficcato nel petto del cadavere, come è facile intuire, impediva al soggetto di risorgere dal regno dei morti. In realtà si tratta di un rituale che veniva riservato a persone che morivano in circostanze particolari e che doveva essere compiuto entro le prime 40 notti successive al decesso. Anche l’amputazione dell’arto inferiore garantiva serie difficoltà per il defunto nel caso decidesse di fuggire dagli inferi.

Il vampiro di Perperikon.
D’altronde la Bulgaria non è nuova a ritrovamenti di questo tipo. A Sozopol, sito vicino al Mar Nero, nel 2012 sono stati portati alla luce due scheletri di età medioevale anch’essi infilzati da una sbarra di ferro e a Veliko Tarnovo, altra località bulgara, è stato trovato un corpo della stessa epoca con mani e piedi tagliati. Complessivamente, nella zona dei Balcani e dell’Europa dell’est, sono circa 100 le tombe i cui resti sono più o meno collegabili a riti anti-vampiro.

Il vampiro di Gliwice.
Vicino Gliwice, in Polonia,  è stata rinvenuta una tomba in cui giacevano diversi scheletri di esseri umani decapitati, con il cranio tra le gambe: un trattamento rituale che in passato, nei paesi slavi, era riservato a chi era sospettato di vampirismo. Si credeva infatti che un cadavere con la testa mozzata non potesse risorgere dalla tomba.  

Negli anni Novanta fu scoperto in un cimitero dell’Ottocento sull’isola greca di Lesbo uno scheletro di maschio adulto con il corpo saldamente ancorato nel terreno: i seppellitori gli avevano conficcato chiodi di ferro lunghi 20 centimetri nel collo, sull’inguine e sulle anche. Tale cadavere, contrariamente alle usanze dell’epoca in forza alle quali i corpi giacevano sottoterra avvolti semplicemente in morbide lenzuola, era stato collocato all’interno di una bara di legno.

Ritrovamenti simili coinvolgono anche gli Stati Uniti: negli anni Novanta vicino Griswold, nel Connecticut, tra sepolture risalenti al Settecento e all’Ottocento, è stata scoperta la tomba di un uomo di circa 50 anni. Il cranio e i femori del soggetto erano stati asportati e disposti riproducendo la classica iconografia del teschio con le ossa incrociate sotto, tipo segnale di pericolo. Dall’esame dei resti, è emerso come l’uomo fosse morto di tubercolosi, malattia le cui vittime diventavano pallide e dall’aspetto gracile e deperito.



Anche l’Italia non è vergine di tombe vampiresche. Pochi mesi fa anche a Cagliari è stata scoperta la tomba di un vampiro. Nel dettaglio, è stato trovato un cadavere decapitato, la cui testa era stata riposta in un vaso di terracotta e fissata sul fondo della cassa attraverso un chiodo che trapassava la mandibola.

Ma ora accantoniamo un po’ i vampiri e torniamo a parlare di zombi. Nel 2011 a Kilteasheen, in Irlanda, sono stati rinvenuti i cadaveri di due uomini risalenti al VIII secolo, disposti fianco a fianco. Entrambi avevano una pietra delle dimensioni di una pallina da tennis infilata a forza nella bocca al momento della sepoltura. Uno giaceva sdraiato, con il viso rivolto verso l’alto, il quale aveva la testa piegata di lato e un pietra più grossa dell’altra in bocca, infilata con tanta forza da rischiare di dislocare la mandibola.
Uno dei due zombi di Kilteasheen.
Sorte analoga è toccata a una donna anziana, scoperta a Lazzaretto Nuovo, un’isola della Laguna Veneta, che in bocca aveva un piccolo mattone. L’otturazione della bocca, secondo gli esperti, aveva lo scopo di evitare che qualche spirito maligno potesse “accedere” nel corpo del defunto riportandolo dunque in vita.


Note:
* Secondo l’autore Max Brooks, il Solanum è il virus che comporta il decesso dell’essere umano affetto e la successiva rianimazione in zombi. 

Fonti:
Brooks M., Manuale per sopravvivere agli zombi, Einaudi Editore, 2006;
ZRS, Zombie skeleton found in Italy?, 2010, www.zombieresearchsociety.com;
Grimald P., Trovata in Bulgaria la tomba di un vampiro, 2014, www.focus.it;
Pringle H., La tomba dei vampiri in Polonia e altre misteriose sepolture, 2013, www.nationalgeographic.it;
Lattanzi G., Gli scheletri dei morti viventi, 2011, www.nationalgeographic.it;
Arca M., La città bianca si tinge di nero: scoperta a Cagliari la tomba di un vampiro, 2017, www.unionesarda.it.
 

lunedì 15 maggio 2017

Succhiasangue nel Mondo - L'Aswang


L’Aswang è uno dei più famosi demoni delle Filippine. Secondo la definizione originale, esso sarebbe un mangiatore di morti, per certi versi assimilabile alla figura del ghoul. Si tratta di una creatura particolarmente popolare nella parte più a ovest dell’arcipelago delle Visayan, in regioni come Capiz, Iloilo e Antique ma la sua definizione e le storie che lo riguardano variano da regione a regione. Si ritiene che un grande numero di Aswang sia presente soprattutto nella città di Antipolo. Probabilmente si tratta della figura più importante del folklore filippino, equiparabile al vampiro o all’uomo lupo europeo. Quando nel sedicesimo secolo gli spagnoli colonizzarono le Filippine, udirono numerose leggende circa tale creatura.
Le caratteristiche che contraddistinguono l’Aswang sono:
1-     una dieta caratterizzata soprattutto da sangue e fegato umani;
2-     la predilezione per i feti e le donne incinte, seguita da quella per bambini e per gente malata;
3-     la sua natura muta-forma.
Nel corso degli anni, il termine Aswang è stato usato per indicare diverse creature del folklore filippino, ed è facile imbattersi in descrizioni non veritiere circa la sua natura. Ad esempio:


aswang



1.Vampiro filippino. Tipicamente assume l’aspetto di una bellissima donna, ma di giorno è capace di separare il suo corpo, come se la sua metà superiore fosse capace di volare/lievitare mentre la parte inferiore giace “raffreddandosi”. Per uccidere, posizionare il sale sul torso quando la metà superiore sta volando o spaventando vecchie persone.


2. Femmina filippina con un tono di voce insolitamente alto.

"Ehy, che diavolo è quel... (indicando le gambe?"
"Non saprei, probabilmente un Aswang."

Bob: "Ahhhh quella ragazza ha una voce fottutamente alta. Potrebbe rompere un vetro."
Miguel: "Lei probabilmente è un Aswang, tira del sale a quella puttana."




La definizione di Aswang appena riportata (estratta da Urban Dictionary) presenta alcune inesattezze. Sebbene esistano molte versioni del demone filippino in questione, la capacità di scindere il proprio corpo in due parti è in realtà la caratteristica principale dei Manananggal, altra tipologia di vampiro filippino.
Tipicamente l’Aswang appare sotto le spoglie di una donna di notevole bellezza nelle ore diurne e come un terrificante demone volante di notte. L’Aswang vive in una casa, solitamente in zone isolate, e si presenta come una persona timida e riservata, anche se può sposarsi e allevare bambini, conducendo una vita apparentemente normale. Secondo alcune leggende, tuttavia, la vera natura del demone potrebbe essere rivelata da un’attenta osservazione degli occhi, spesso iniettati di sangue e che rifletterebbero qualsiasi cosa al contrario. La notte, soprattutto in quelle di luna piena, la creatura viene condotta nelle case delle vittime da uno stormo di uccelli notturni. Una volta raggiunto il tetto della dimora, la creatura lascia penetrare la sua lunga e sottile lingua cava tra le fessure, raggiungendo il ventre della sua vittima, oppure penetrando direttamente attraverso le vene giugulari. Il suo nutrimento preferito è naturalmente il sangue, ma mangia volentieri anche feti, cuori e fegati. Gli Aswang, capaci di fiutare l’odore di morte addirittura da un miglio di distanza, sono tra l’altro soliti applicare sul proprio corpo un particolare unguento a base di grasso di bambino. 

Una delle caratteristiche più note e raccapriccianti relativa alla creatura in esame, è l’aspetto che questi assume una volta terminato il suo banchetto a base di sangue: l’Aswang, dopo essersi saziato, appare infatti estremamente gonfio, come se fosse gravido.

Gli Aswang sono noti anche per entrare nelle case durante le veglie funebri e rubare i cadaveri, sostituendoli con tronchi di banani appositamente lavorati. Questi mostri tuttavia non rubano solamente cadaveri, ma anche persone vive. Secondo alcune versioni della leggenda, quando rapiscono una persona, creano una sua replica utilizzando gambi di banane e erba di talahib.
Questi mostri sono anche temuti perché amano ingannare le persone spingendole a mangiare fegato o sangue umano. Per tale ragione nelle Filippine il fegato non viene mangiato spesso, e quando accade viene spesso accompagnato con del succo calamansi, che permette di apprezzare la vera composizione della carne.
Sebbene si tratti prevalentemente di creature femminili, esistono anche alcune versioni maschili. Queste ultime sarebbero caratterizzate da una carnagione scura e molti capelli e prediligerebbero attaccare i bambini piccoli che si aggirano troppo lontano da casa.
Come osservato, molte peculiarità dell’Aswang cambiano da leggenda a leggenda. Alcune versioni, ad esempio, descrivono il suo aspetto notturno come quello di un demone alato con il corpo di un lupo e la lingua di un serpente. In altre versioni invece, i succhiasangue camminerebbero con i piedi rivolti all’indietro, e sarebbero così sottili da potersi nascondere addirittura dietro una canna di bambù.
In alcune regioni, l’Aswang viene chiamato anche Wak-Wak o Tik-Tik, sebbene tali espressioni indichino in realtà diverse creature del folklore filippino. In effetti, come è già stato osservato, sovente Aswang viene usato come “contenitore” per riferirsi a diverse entità. Spesso con Aswang si fa riferimento anche a:

Wak-Wak – creatura simile a un uccello che arriva di notte cercando una vittima. Il suono che produce è solitamente associato alla presenza di un Unglu (vampiro). In alcune regioni, come il Cebu, il termine Wak-Wak è sinonimo di Aswang.

Tik-Tik – enorme uccello notturno che gira in cerca di una persona addormentata. Quando ne individua una, penetra al suo interno con la lunga proboscide e ne succhia il sangue. Secondo altre storie, il suono del Tik-Tik maschererebbe la vicinanza dell’Aswang.

Kubot – pipistrello gigante che, quando spalanca le ali, ricorda un grande ombrello. Con i suoi artigli afferra le vittime e, una volta raggiunta la sua tana, le sbrana.

Sigbin creatura simile a un canguro, con una larga bocca provvista di lunghe zanne, che uccide le persone con il suo starnuto mortale.

Manananggal – altro soggetto simile al vampiro, capace di scindere a metà il proprio corpo (si tratta di un’altra figura che troverà presto un proprio spazio nella Rubrica Succhiasangue nel Mondo).

Secondo la versione tradizionale della leggenda se l’Aswang sfiora l’ombra di qualcuno, questi morirà poco tempo dopo, ed è considerata una vera sfortuna vederne uno sotto casa. Si dice tra l’altro che quando un Aswang si aggiri vicino ad un’abitazione, all’interno di quella casa l’olio comincerà a bollire.
Per proteggersi dagli Aswang, uno strumento particolarmente utilizzato è il Buntot Pagi, noto anche come Stingray Tail (nell’immagine che segue). Si tratta di una sorta di frustino, adatto a ferire tanto gli Aswang quanto le altre creature demoniache che popolano il folklore filippino. 

Anche l’aglio e il sale rappresentano due ottime contromisure per un eventuale attacco. In particolare una collana d’aglio intorno al collo, oppure appesa a porte e finestre di casa, permetterebbe di tenere l’Aswang a distanza di sicurezza mentre il sale produce sulla pelle della creatura una reazione chimica simile a quella dell’acido, effetto analogo a quello del sole.


Fonti 
Bunson M., The Vampire Encyclopedia, 1993, Gramercy Books, New York. 
Cryptid Chronicles, "On the search of cryptids and mysterious creatures", crypthidcronicles.tumblr.com.
Aswang, real-legends-and-myths.com.

domenica 14 maggio 2017

Comunicazione di servizio

Mentre procedono gli aggiornamenti su Slender Man Italia e la Rubrica Giovedì Zombi è ormai un caposaldo del blog, da domani verrà lanciata la nuova rubrica Succhiasangue nel Mondo, che avrà una cadenza più o meno quindicinale e che permetterà di conoscere meglio figure del folklore mondiale simili al famoso vampiro. Dalla settimana prossima verrà lanciata anche un'altra rubrica incentrata su creature del folklore giapponese. Penso che la chiamerò Harakiri.

Mica cazzi.

giovedì 11 maggio 2017

"Giovedì Zombi" - Gli zombi nella SCP Foundation

Ho pensato che per essere un blog che si intitola Un altro zombi sugli blog, gli zombi dovrebbero avere più spazio. Benedetta coerenza.

Con questo articolo viene dunque inaugurata la rubrica Giovedì Zombi, che a partire da oggi verrà proposta ogni giovedì con cadenza settimanale. Si tratta di un appuntamento in cui verranno presentati approfondimenti, spunti, novità e curiosità sul piacente universo dei morti viventi.

Per inaugurare la rubrica, si è scelto di parlare degli zombi nella Fondazione SCP (altro argomento che verrà presto approfondito).

La Fondazione SCP (SCP è l’acronimo di Secure, Contain, Protect, ovvero Assicurare, Contenere e Proteggere) è un’organizzazione internazionale non governativa e segreta (nonché immaginaria) che si occupa di contenere oggetti, luoghi o esseri viventi che violano le leggi della fisica e della scienza e che possono potenzialmente arrecare danni all’umanità. Gli oggetti, contenuti mediante delle apposite procedure speciali studiate su misura, vengono catalogati con il nome SCP seguito da un numero. Gli oltre tremila SCP catalogati sono inoltre classificati come Safe (elementi con comportamenti anomali ma fondamentalmente innocui), Euclid (elementi non pienamente compresi, che possono essere altamente pericolosi), Keter (elementi che possono causare danni terrificanti all’intera razza umana) e Thaumiel (classe molto rara utilizzata per classificare anomalie che non possono essere annoverate in nessuna delle classi citate precedentemente).

Anche nell’universo narrativo della Fondazione SCP (qui potete trovare il relativo sito web, mentre da qui potete accedere al sito della Branca Italiana) è presente il famoso virus capace di trasformare i cadaveri in cannibali ambulanti. Si tratta dell’SCP-008, classificato Euclid.
Di seguito, ecco il testo completo.


Elemento #: SCP-008

Classe dell'Oggetto: Euclid

Diagramma a fiocco che illustra
la struttura terziaria dell'SCP-008.
Sono state censurate le
informazioni circa la sequenza
degli Amminici primari.




Procedure Speciali di Contenimento: I campioni di SCP-008 sono un estremo rischio biologico come tutti i relativi protocolli applicabili. Misure di incenerimento e di irradiazione saranno impiegate in caso di: azione politica o militare che possa comportare lo smantellamento dell’impianto; interruzione dell’alimentazione elettrica; nessuna comunicazione da parte degli operativi o dei canali esterni nel corso di otto (8) ore.
Il periodo di quarantena per gli operativi che lasciano l’impianto è di quattro (4) mesi. Nel caso si verifichi una violazione, le misure di incenerimento e irradiazione saranno immediatamente utilizzate. Dovrebbe essere la politica di tutti i siti G2, quella di non preparare una procedura di evacuazione.

Descrizione: SCP-008 è un prione complesso i cui campioni sono immagazzinati e memorizzati in ciascuno dei siti G2 noti. La ricerca su SCP-008 è altamente [REDATTO] e rivolto principalmente a prevenire ricerche che possano portare alla sintesi di SCP-008 in un lontano futuro. Le caratteristiche del prione SCP-008 sono le seguenti:
  • 100% Infettivo;
  • 100% Letale;
  • La trasmissione avviene attraverso tutti i fluidi corporei e le membrane delle mucose esposte;
  • Non è trasmissibile tramite acqua o per via aerea;
I Sintomi dell’infezione di SCP-008 si manifestano dopo non oltre tre (3) ore dall’esposizione, ed includono:
  • Sintomi simili all’influenza con febbre alta, e uno stato aggravato di demenza negli stadi più avanzati;
  • Il Coma insorge approssimativamente nelle venti (20) ore dopo l’apparizione dei primi sintomi e dodici (12) ore dopo l’evidente demenza. L’insorgere del Coma verrà considerato come l’inizio del processo che porterà, in seguito, alla morte;
  • Sporadicamente si verificano delle necrosi cellulari simili ad uno stato di cancrena. Il tessuto sopravvissuto assume la sua funzione originaria ed è altamente resistente;
  • I globuli rossi aumentano notevolmente la capacità di trasportare ossigeno, rallentamento il flusso sanguigno, con conseguente aumento della resistenza muscolare e della forza fisica;
  • I Sistemi Nervoso e Muscolare, nonostante la totale insufficienza organica, non vengono influenzati per diverse ore;
  • Il Metabolismo può rallentare a livelli estremamente bassi, permettendo ai soggetti di sopravvivere per oltre dieci (10) anni senza nutrirsi;
  • L’alta viscosità del sangue comporta un’insignificante perdita di flusso ematico in seguito a ferite da arma da fuoco, punture, e lesioni da taglio;
  • I condizionamenti comportamentali, controllo motorio ed i meccanismi istintivi, sono danneggiati. Le capacità cognitive sono gravemente rallentate ed irregolari;
  • Il Soggetto infetto si adatta al suo sistema nervoso danneggiato e si limita all’attività fisica di base, come stare in piedi, stare in equilibrio su due gambe, camminare, mordere, afferrare, e strisciare. Il Soggetto si muove con energia verso punti precisi, suoni e odori che associa agli esseri umani viventi. Il Soggetto tenterà di mordere e di ingerire la carne degli esseri umani viventi nel caso avvenga il contatto fisico;
  • Per Neutralizzare i Soggetti completamente infetti è necessario infliggere un significativo trauma cranico.
L’esistenza di numerose prove convincenti, suggeriscono che SCP-008 stesso non si sia formato naturalmente sulla Terra, poiché varianti di simile complessità avrebbe estinto gran parte dell’ecosistema. Nel 1959 venne negoziata una breve e faticosa collaborazione con l'USSR per localizzare i siti G2 ed eliminare SCP-008 in seguito alla loro scoperta. Lo status di SCP-008 sotto la custodia dei Russi è sconosciuto data la conclusione della collaborazione.

Addendum 008-1: A seguito di ricerche specifiche è risultato che SCP-500 è in grado di curare completamente SCP-008 anche negli stadi più avanzati della malattia.

martedì 9 maggio 2017

Hurrà per la reclame - The Black Mamba

Tutti certamente ricorderanno Cantona che si tira su il colletto della maglia dello United, manda tanti saluti e lascia partire la saracca infuocata che dilania il ventre del satanasso tra i pali (cliccate qui se volete rinfrescarvi la memoria). Sarà che ai tempi ero un ragazzino e sbavavo per il pallone e per le atmosfere platealmente dannate (e proprio in questo istante mi rendo conto di essere ancora un ragazzino), ma quella pubblicità era meglio di una puntata di Holly e Benji.

Quanti invece conoscono quella perla rara meglio nota come The Black Mamba, spot del 2011 della Nike diretto da Robertone Rodriguez con protagonista Kobe Bryant?

In poco meno di sei minuti di filmato si incontra un cast del tipo:


Anche in questo caso c'è di mezzo la Nike, anche in questo caso i confini del campo non sono delimitati con gesso o vernice bianca ma con fiamme scoppiettanti, anche in questo caso tanti brutti ceffi da sconfiggere. Cambia lo sport (si gioca a basket), ma la roba è proprio tanta.

Buona visione.



lunedì 8 maggio 2017

La fine è azzurra

Oggi mi è venuto da pensare che certe volte le cose sembrano così sbagliate che servirebbe la voce imparziale di un robot, di un'equazione matematica, di un dizionario a dire che va tutto bene. Che poi è quel tipo di pensiero che mi lasciano lavori come Le ragazzine stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra di quell'immenso fumettista che è Ratigher e che si può scaricare gratuitamente (e legalmente) su questo link.
Mi piace Ratigher.
Mi piacciono pure le immagini che pubblica sulla sua pagina Facebook, come le armi dei fantasmi (che segue). Attendo con ansia il 30 maggio, data in cui uscirà il numero 369 di Dylan Dog dal titolo Graphic Horror Novel, scritto proprio da Ratigherone.

domenica 7 maggio 2017

Quando i mostri nordici sono meglio della lista della spesa

E così, con qualcosa come cinque anni di ritardo, mi sono regalato questa mattonella di 17 centimetri x 17 centimetri e mezzo meglio nosta come Sticky Monsters. Si tratta della versione inglese del libro illustrato di John Kenn Mortensen (quella italiana si intitola Post-It Monsters e dovrebbe essere identica, ho preso quella inglese perchè su Amazon costava di meno ed essendo un libro illustrato ci sono solo cinquantadue parole).
Il volume contiene una serie di illustrazioni realizzate dall'artista danese classe 1978 direttamente su dei post-it. Come spiega l'autore stesso sul primo dei numerosi foglietti gialli che compongono il volume:

              ...non ho molto tempo libero.            
Ma quando ce l'ho, disegno mostri sui post-it... 

Morale della favola, se cercate un bel volume che include rappresentazioni di troll, streghe, spiriti e mostri lacuali che emergono dalle acque, il lavoro di Mortensen fa per voi. L'edizione è splendida e merita un posto in qualsiasi libreria. Se non ci credete, vi lascio il link alla sua pagina tumblr e al suo blog personale.

Se siete troppo pigri per fare un clic, ecco di seguito qualche illustrazione:

 

sabato 6 maggio 2017

Tutto Cthulhu a un euro e quarantotto

Parecchi non apprezzano gli eBook. Altri invece lodano soprattutto il risparmio economico e spaziale che i questi ultimi riescono a garantire. I megabyte non occupano tanto spazio, Guerra e Pace invece sì. A me piace da morire girare con una vera e propria biblioteca nella borsa. Piace anche il fatto che l'editoria digitale abbia aperto la strada a una pluralità di volumi che in formato cartaceo non avrebbero avuto possibilità di esistere per questioni di mercato o dimensione.

Con gli eBook si possono trovare molti lavori interessanti, di lunghezza relativamente breve o che affrontano argomenti particolarmente di nicchia. Qualche giorno fa ad esempio ho investito novantanove centesimi nel volumetto di circa quaranta pagine Cthulhu: chi era costui? Viaggio alle origini di un mito pop moderno di Yuri Abietti, autore che conosco per via di alcune sfiziose antologie di creepypasta.
Fermo restando che io adoro Lovecraft, il Necronomicon e tutto il suo universo narrativo, ho trovato il lavoro molto interessante. Una lettura stimolante lunga un viaggetto in treno. Se si dovesse avere poca confidenza con Cthulhu, oltretutto su Amazon si può acquistare l'edizione eNetown de Il richiamo di Cthulhu a meno di cinquanta centsimi.
Magico universo dell'editoria digitale!

Tra l'altro oggi ho anche visto un interessante mediometraggio di cui ignoravo l'esistenza e che ho scoperto proprio grazie al piccolo saggio di Abietti. Sto parlando di The Call of Cthulhu, film del 2005 diretto da Andrew Leman e distribuito dalla H.P. Lovecraft Historical Society. Si tratta di un film muto, girato in bianco e nero e studiato per apparire come una pellicola degli anni Venti. Il lavoro in questione rappresenta il primo adattamento cinematografico relativo all'omonimo racconto di Lovecraft e nella sua breve durata (45 minuti) riesce a descrivere perfettamente le atmosfere che contraddistinguono il testo del solitario di Providence.

Per chiudere in bellezza segnalo anche (per chi non la conoscesse) l'app gratuita Cthulhu Virtual Pet, che permette di prendersi cura di un piccolo cucciolo di Cthulhu come fosse il classico pulcino del Tamagochi.


venerdì 5 maggio 2017

Il ritorno dei pomodori assassini

In 1963, Alfred Hitchcock made a motion picture entitled " The Birds", a film which depicted a savage attack upon human beings by flocks of the winged creatures. People laughed.

In the fall of 1975, 7 million black birds invaded the town of Hopkinsville, Kentucky, resisting the best efforts of mankind to dislodge them.
No one is laughing now.

Affinché un film funzioni devono ricorrere tre elementi: George Clooney, Product Placement fatto a modo (sono pursempre un marketer) e una minaccia capace di toccare direttamente la sfera intima dello spettatore.
Ne Il Ritorno dei Pomodori Assassini, per quanto poco brizzolato, George Clooney c'è. Anche una serie di Product Placement da far accapponare la pelle. E poi c'è il perfido Dottor Cancrena e i suoi Killer Tomatoes, che per ragioni personali reputo i miei nemici numero uno.
Secondo capitolo di una saga compasta da quattro film (gli altri tre sono Killer Tomatoes! del 1978, Killer Tomatoes Strike Back! del 90 e Killer Tomatoes Eat France! del 91), il Ritorno dei Pomodori Assassini (datato 1988) è l'unica pellicola della tetralogia ad essere stata distribuita anche in Italia. Poco male, considerando che all'interno del film è inserito un breve ed esaustivo riassunto del primo episodio della saga.




A questo punto vorrete senz'altro vedere il film. Mi pare logico.
Conoscete VVVVID?
Si tratta di una piattaforma di streaming legale e gratuita che offre una serie di contenuti interessantissimi. Proprio sul catalogo di tale piattaforma è stato da poco aggiunto Il Ritorno Dei Pomodori Assassini, che potete trovare su questo link.
Fateci un salto, dai.

martedì 2 maggio 2017

Gli Azzannatori

Da Dan
Esce oggi il mio racconto lungo dal titolo "Gli Azzannatori" con Delos Digital.



Di cosa parla? Ecco una sinossi brevissima:

"Pietro vive in un laboratorio insieme all’uomo che qualche tempo fa l’aveva salvato, Doc. La razza umana si trova sulla via dell’estinzione a causa di un outbreak di creature antropofaghe. Il futuro è incerto, ma dopo un inverosimile viaggio temporale, il presente lo sarà ancora di più…"

Lo state cercando disperatamente? Vi aiuto io, lo trovate qui!